Firenze capitale del Regno d'Italia
La capitale del Regno d’Italia sarà trasferita. Lo ha stabilito il Protocollo allegato alla Convenzione firmata con la Francia il 15 settembre 1864. Viene scelta Firenze. Il trasloco non è indolore. A Torino il 21 e 22 settembre scoppia la protesta che è repressa nel sangue: 52 morti, 187 feriti. Il 23 gennaio 1865 la Camera decide di non attribuire responsabilità. Nuovi scontri (25-29 gennaio 1865) culminano con l’assalto alle carrozze che si recano al ballo di corte (30 gennaio). Vittorio Emanuele è furioso. Il 3 febbraio lascia Torino offeso e amareggiato. Inizia così il trasloco della capitale a Firenze, sin dall’inizio un fatto difficile da gestire politicamente sia sul piano internazionale sia su quello interno. Alla Francia deve essere presentata come una garanzia della rinuncia a Roma, ma in Italia tutti sanno che Firenze è una capitale temporanea. Durerà poco più di cinque anni.
15 settembre 1864
Firenze sarà la capitale d’Italia
• Oggi alle 15 è stata sottoscritta a Parigi la Convenzione che porrà fine all’occupazione francese di Roma iniziata nel 1849. In un protocollo separato è stabilito il trasferimento della capitale da Torino a un’altra città. Fin da subito è fatto il nome di Firenze.
21 settembre 1864
Si sposta la capitale, Torino insorge
• Alla notizia del trasferimento della capitale in una città diversa da Roma a Torino scoppia la protesta. Per due giorni consecutivi si hanno tumulti per le strade e i soldati aprono il fuoco contro i manifestanti. Il bilancio è tragico: 52 morti e 187 feriti. La prima strage dell’Italia unita.
22 settembre 1864
Al via i preparativi per trasferire la capitale
• Arriva a Firenze il nuovo prefetto, conte Girolamo Cantelli. È venuto da Parma con l’incarico di preparare il trasferimento della capitale. «Rimase stupefatto; credeva di trovare una città entusiasta, tripudiante, animata da un grande fervore di iniziative e invece incontrò molta indifferenza e una discreta preoccupazione». [Camerani 1971]
18 ottobre 1864
Carducci: «Uggiosa capitale di uno stato accentrato»
• Giosuè Carducci scrive di Firenze che sarà capitale in una lettera all’amica Louisa Grace Bartolini. «Il trasporto della capitale l’approvo. (...) Non nego che, come fiorentino antico e artista, penso con orrore alla città di Dante e di Giano, di Machiavello, di Michelangelo, e di Ferruccio, cambiata in un’uggiosa capitale di uno stato accentrato!» (Giosuè Carducci). [Gensini 2003]
26 ottobre 1864
Una commissione per decidere le sedi istituzionali a Firenze
• Viene istituita una commissione per decidere le sedi dei ministeri nella nuova capitale. I membri della commissione sono gli ispettori del Genio civile Agostino della Rocca e Carlo Falconieri, il direttore del Genio militare Giovanni Castellazzi e il direttore dell’Ufficio speciale per il Servizio dei Fabbricati civili e demaniali Francesco Mazzei. [Niglio 2011]
11 dicembre 1864
Promulgata la legge su Firenze capitale
• Vittorio Emanuele promulga la legge n. 2032 che ordina il trasferimento della capitale a Firenze e approva a tale scopo la spesa straordinaria di 7 milioni di lire. [Mon. Bo. 14/11/1864] [Leggi il testo]
23 gennaio 1865
I tumulti di gennaio a Torino
• La Camera decide che la pacificazione nazionale è più importante dell’accertamento delle responsabilità nelle giornate di settembre che hanno insanguinato Torino. La città insorge di nuovo. Le proteste quotidiane culminano il 30 gennaio quando le carrozze che si stanno recando al ballo di corte sono prese a sassate.
3 febbraio 1865
Vittorio Emanuele va a Firenze
• In mattinata Vittorio Emanuele parte per Firenze. Ha lasciato improvvisamente Torino dopo che il municipio non ha preso le distanze da quanto accaduto il 30 gennaio in piazza Castello. Il re è offeso e amareggiato. Questa notte dormirà a Palazzo Pitti.
7 febbraio 1865
La rivoluzione urbanistica di Firenze
• Oggi sulla Nazione il primo degli articoli che illustrano il piano Poggi per il rinnovamento di Firenze. Un progetto «indispensabile per le mutate condizioni della nostra città. Firenze (deve) far lungo cammino prima d’agguagliare taluna di (altre città) in ciò che attiene alla capacità di soddisfare ai bisogni del viver moderno». [Naz. 7/2/1864]
• Il progetto è una vera rivoluzione urbanistica per la città. Prevede di abbattere le mura trecentesche di Arnolfo per far posto a viali larghi 40 metri e ad ampie piazze a Porta la Croce e a Porta San Gallo. Nel centro storico saranno sventrati interi quartieri e costruiti di nuovi: un’ampia piazza al posto delle casupole intorno al mercato vecchio e un nuovo quartiere residenziale alla Mattonaia. [Na. 12/2/1865; Camerani 1971] [Leggi l’articolo]
• Appena giunto in città il re vuole esaminare di persona il progetto ed esprime grande soddisfazione. [Naz. 5/2/1865]
• Il progetto Poggi sarà approvato in via preliminare dal Consiglio comunale il 18 febbraio mentre il 6 maggio sarà dato il via ai lavori della prima sezione dei viali, da Porta Romana al Poggio Imperiale. L’approvazione definitiva dell’intero Piano regolatore di Poggi arriverà il 29 agosto. [Mon. Bo. 20/2/1865; Camerani 1971]
• I lavori continueranno fino al 1870. Il trasferimento della capitale a Roma introdurrà notevoli tagli al progetto. Al sopraggiungere della crisi che coinvolge l’amministrazione di Firenze i lavori saranno bloccati e sottoposti ad inchiesta parlamentare ma saranno assolti. [Camerani 1971]
14 febbraio 1865
Torino si scusa con il re
• Alle 20 il sindaco di Torino ha presentato al re le scuse della città per i fatti del 30 gennaio in piazza Castello. Vittorio Emanuele si trovava a San Rossore, nei pressi di Pisa, per uno dei soliti ritiri di caccia. Ha accolto con soddisfazione le scuse e ha subito predisposto i preparativi per rientrare nella sua città natale. [Mon.Bo. 12/2/1865; Mon.Bo. 14/2/1865; Camerani 1971]
Il re forse non avrebbe lasciato Torino
• I giornali torinesi esprimono piena soddisfazione per le scuse presentate al re. Unico rammarico la lentezza con cui si è mossa la Giunta.Se il sindaco Rorà avesse preso fin da subitole distanze da quanto accaduto il 30 gennaio il re non avrebbe lasciato Torino. [Mon.Bo. 14/2/1865; 15/2/1865]
23 febbraio 1865
Vittorio Emanuele di nuovo nell’amata Torino
• Vittorio Emanuele II è tornato a Torino. Partito da Firenze ieri mattina alle 9.30, ha fatto tappa a Bologna dove ha partecipato al banchetto in suo onore nella villa di San Michele in Bosco e poi è andato al teatro comunale per assistere a un balletto. Ha passato la notte in città. [Mon. Bo. 23/2/1865]
• Il viaggio del re è ripreso questa mattina alle 7. Alle 14 ha raggiunto Torino. Ad accoglierlo le più calde dimostrazioni. Il Senato è stato convocato per organizzare un degno ricevimento. La Camera viceversa ha sospeso la seduta. «Cittadini! Oggi il Re Vittorio Emanuele allieta di sua presenza la reggia avita e compie il voto di un popolo che nel vederlo poc’anzi partire era stato profondamente commosso».[Mon. Bo. 24/2/1865]
26 febbraio 1865
Amnistia per i fatti di settembre e di gennaio
• Nell’udienza di oggi i consiglieri della Corona hanno pregato il re di «cancellare ogni memoria di dolorosi avvenimenti sui quali altamente importa che si stenda il velo dell’oblio». Vittorio Emanuele ha perciò firmato un decreto di amnistia a favore di tutti i condannati e processati per reati politici dal 21 settembre 1864 ad oggi. [Mon.Bo. 27/2/1965; Mon.Bo. 28/2/1864]
20 aprile 1865
Ritardi nel trasferimento del ministero della Guerra
• Con il decreto firmato oggi il re ha disposto che le notificazioni degli atti giudiziari per gli affari trattati dall’amministrazione centrale del ministero della Guerra continueranno a essere fatte provvisoriamente a Torino in attesa del completo trasferimento degli uffici a Firenze. [Mon.Bo. 6/5/1865]
maggio 1865
Il corpo diplomatico a Firenze
• I preparativi per il trasferimento della capitale sono ad una fase avanzata. Il corpo diplomatico ha cominciato a trasferirsi a Firenze dove ha già preso residenza l’ambasciatore di Portogallo. A Firenze si è spostato anche il quotidiano torinese Pensiero Italiano. [Mon.Bo. 12/5/1864; Pesci 1904]
10 maggio 1865
A rischio i monumenti di Firenze
• I membri della Commissione conservatrice delle Belle Arti e Monumenti di Firenze si dimettono. Diego Martelli, Antonio Ciseri, Ulisse Gambi, Giovanni Duprè e gli altri lamentano che la loro autorità non è di fatto riconosciuta dagli uomini che venuti da Torino stanno ristrutturando gli edifici della città senza un’adeguata attenzione per il patrimonio storico-artistico. [Camerani 1971; Niglio 2011]
14 maggio 1865
Festa nazionale per Dante
• Festa nazionale per la ricorrenza del sesto centenario della nascita di Dante. Firenze è il centro delle celebrazioni che sono iniziate ieri con l’inaugurazione dell’Esposizione dantesca al palazzo del podestà. Fitto programma di eventi che continueranno anche nei prossimi giorni. Oggi il grande corteo per le vie cittadine si è concluso in piazza Santa Croce dove è stato inaugurato il grande monumento nazionale a Dante Alighieri.
30 maggio 1865
Anche il ministero dell’Interno a Firenze
• Si insedia a Firenze il ministero dell’Interno. La sede è palazzo Medici Ricciardi. [Mon. Bo. 31/5/1864] «È l’ultimo atto, è l’atto ufficiale e formale che sigilla la nascita di Firenze capitale: capitale oramai di diritto dalla Convenzione di settembre, di fatto da pochissimi mesi. Il ministero dell’Interno riassume, nell’Italia liberale e unitaria, la potenza del potere esecutivo» [Spadolini 1979]
giugno 1865
I grandi giornali a Firenze
• Da Torino si muovono verso Firenze tutti gli apparati della capitale, dai funzionari ai grandi giornali come Il Diritto e L’Opinione. «Per i “nuovi venuti” era tutto brutto (...) un’amica della baronessa Olimpia Savio si lamentò: a Torino ci s’intendeva nel bel dialetto piemontese, a Firenze invece si è costretti a parlare italiano». [Camerani 1971]
4 giugno 1865
La festa dello Statuto per la prima volta a Firenze
• Per la prima volta è solennizzata a Firenze la festa dello Statuto. Alle 7.30 il re passa in rassegna le truppe del presidio del generale Cadorna e le legioni della Guardia nazionale del generale Belluomini schierate nella piazza d’armi delle Cascine. [Pesci 1904]
16 giugno 1865
In ritardo alcuni ministeri a Firenze
• Secondo la delibera del Consiglio dei ministri da oggi tutti i ministri debbono prendere stabile dimora a Firenze. I lavori ai ministeri delle Finanze, dei Lavori pubblici e di Grazia e giustizia che debbono ancora essere ultimati stanno ritardando l’insediamento dei ministeri nella nuova capitale. [Mon. Bo. 1/6/1865]
7 settembre 1865
Il re scioglie le Camere
• Con il decreto firmato oggi il re scioglie la Camera e indice le elezioni per il prossimo 22 ottobre, il 29 ci saranno i ballottaggi. Il Senato e la Camera sono convocati a Firenze per il 15 novembre. [Mon. Bo. 8/9/1865]
19 ottobre 1865
Crescono le spese per Firenze capitale
• Il re ha firmato il decreto che autorizza un aumento di 555.885 lire e 59 centesime del fondo di 7 milioni sancito dalla legge dell’11 dicembre 1864 per le spese di trasferimento degli uffici ministeriali nella nuova capitale. [Mon. Bo. 14/11/1865]
novembre 1865
Emergenza casa a Firenze
• Con l’arrivo dei politici, dei funzionari e degli imiegati dei ministeri, a Firenze scoppia l’emergenza casa. Il municipio ordina la costruzione di “case di legno” ma ancora in novembre 237 famiglie sono sistemate in alloggio di fortuna. [Camerani 1971]
18 novembre 1865
Il re inaugura a Palazzo Vecchio la IX legislatura
• Il re inaugura la IX legislatura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, riadattato per ospitare la Camera dei deputati [Leggi qui]. Il discorso di Vittorio Emanuele tocca i temi più delicati e urgenti, dalla questione romana alle riforme necessarie per il paese. [Leggi anche qui]
20 novembre 1865
Senato e Camera, prime sedute a Firenze
• Dopo l’inaugurazione della IX legislatura, prime sedute del Senato e della Camera a Firenze. Al Senato il presidente conte Gabrio Casati annuncia le nuove nomine agli uffici della presidenza e comunica i nomi dei senatori eletti e proclamati. Anche alla Camera sotto la presidenza provvisoria del decano Zaccheroni sono organizzati gli uffici. Presenti i ministri Natoli e Jacini. [Pesci 1904]
22 novembre 1865
A Firenze la prima visita di Stato
• Prima visita di Stato a Firenze. Arrivano i reali del Portogallo: re Luigi e la regina Maria Pia, figlia di Vittorio Emanuele. Questa visita suggella il ruolo di Firenze capitale. In occasione del gran ballo in programma per lunedì sarà ufficialmente inaugurata la reggia di Palazzo Pitti.
19 marzo 1866
Tumulti in piazza per San Giuseppe
• Oggi è San Giuseppe. Da qualche anno i partiti estremi colgono l’occasione della celebrazione del santo per manifestare a favore di Mazzini profugo e Garibaldi ferito in Aspromonte. Per ristabilire l’ordine l’esercito interviene a Firenze in piazza della Signoria, via Calzaiuoli e via Vacchereccia. [Pesci 1904]
• A sera, un centinaio fra operai ed emigrati veneti, si raccolgono nei locali del Bagno Diana in Milano, per brindare a Mazzini e a Garibaldi in occasione del loro onomastico. [Comandini]
• A Barletta e a Palmi di Calabria, disordini per la ricorrenza dell’onomastico di Garibaldi. Festeggiamenti a Palermo. [Comandini]
20 giugno 1866
Nel Salone dei Cinquecento Ricasoli annuncia la guerra
• Il barone Ricasoli, diventato presidente del Consiglio dopo che il generale La Marmora ha lasciato la carica per tornare al comando dell’esercito come capo di stato maggiore, annuncia dal salone dei Cinquecento a Firenze che il re ha dichiarato guerra all’Austria. Sul campo gli scontri della III Guerra d’indipendenza cominceranno fra tre giorni, il 23 giugno. La Marmora è partito per il fronte. Vittorio Emanuele partirà domaniaffidando al principe di Carignano la luogotenenza del Regno. È già sul vagone quando richiama Ricasoli e stringendogli la mano gli dice: «Le raccomando lo Stato!». [Pesci 1904]
4 ottobre 1866
Centouno salve di cannone annunciano la pace
• Centouno colpi di cannone annunciano la conclusione della pace a Vienna firmata ieri da La Marmora. Tra le clausole anche la restituzione all’Italia della Corona ferrea. [Pesci 1904]
20 novembre 1866
Il re è di nuovo a Firenze
• Il re dopo la firma dell’armistizio era rientrato in Piemonte. A Torino ha ricevuto la delegazione che gli presenta il plebiscito del Veneto. Dopo aver visitato Venezia e le altre città del Veneto, oggi alle 13 è rientrato a Firenze accompagnato dai principi Umberto e Amedeo. È accolto da una grande folla che lo accompagna a palazzo Pitti. [Pesci 1904]
24 settembre 1867
Tumulto in Santo Spirito per l’arresto di Garibaldi
• Questa sera Garibaldi è passato per la stazione di Firenze scortato dal tenente dei carabinieri Pizzuti che ha l’ordine di portarlo ad Alessandria in stato d’arresto. La notizia doveva essere segreta ma qualcosa trapela. In piazza Santo Spirito, sotto le finestre dell’abitazione di Urbano Rattazzi, una gran folla si accalca per manifestare. Una guardia di pubblica sicurezza è pugnalata e uccisa, altre due sono ferite. [Pesci 1904]
19 ottobre 1867
Garibaldi è evaso, l’esercito di Napoleone III verso Roma
• A Firenze corre voce che Garibaldi è riuscito ad eludere la sorveglianza. Ha lasciato Caprera la notte tra il 16 e il 17 e questa mattina è approdato sul continente. Nella notte da Parigi arrivano i telegrammi che annunciano la partenza dell’esercito francese da Tolone diretto a Civitavecchia. Tutti i ministri si dimettono. [Pesci 1904]
30 aprile 1868
A Firenze i festeggiamenti per le nozze reali
• Il 22 aprile si sono celebrate a Torino le nozze tra il principe Umberto e sua cugina Margherita, figlia di Ferdinando duca di Genova. Ieri gli sposi sono arrivati alla Villa Reale di Castello e questa mattina sono entrati nella capitale. Firenze ha decretato di festeggiare per otto giorni consecutivi le nozze reali. [Firenze 1867; Pesci 1904] «Chi non ha veduto l’ingresso dei principi sposi in Firenze può dire di non aver assistito a una delle scene più solennemente grandiose dell’ultima metà del secolo scorso». [Pesci 1904]
19 settembre 1869
Le grandi manovre del 1869
• Iniziano le grandi manovre militari per l’esercitazione che simula l’attacco e la difesa di Firenze nel caso armate nemiche occupassero la pianura padana. L’esercitazione, che si concluderà domani, coinvolge 15.000 uomini diretti dal generale Cialdini. Sono stati provati le nuove armi d’artiglieria da campagna e il nuovo servizio telegrafico. I buoni risultati hanno riacceso nel popolo la fiducia nell’esercito affievolita dopo la campagna del 1866. [Pesci 1904]
12 novembre 1869
Centouno salve per la nascita dell’erede al trono
• Alle 11.15 al ministro dell’Interno marchese di Rudinì a palazzo Ricciardi giunge la notizia della nascita del primogenito dei principi di Piemonte, Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro, principe di Napoli. Verso mezzanotte sono informati i cavalieri dell’Annunziata residenti a Firenze e subito dopo i grandi ufficiali di Stato. Il 13 mattina centouno colpi di canone sparati dal Forte Belvedere e il suono delle campane di Palazzo Vecchio annunciano la notizia a tutta la città. [Pesci 1904] Grande entusiasmo a Napoli, «mentre a Firenze non vengono esposte che poche bandiere». [Comandini]
23 giugno 1870
Ci si prepara al trasferimento a Roma
• A Firenze «in tutte le amministrazioni si stanno facendo gli apprestamenti pel trasferimento degli uffici che dovranno trovarsi a Roma per luglio». Molti funzionari del ministero della Guerra sono già partiti. Gli ultimi a trasferirsi saranno i ministeri dell’Agricoltura, dell’Istruzione e di Grazia e giustizia. Il re andrà a Roma domenica 2 luglio preceduto di un giorno dalle legazioni straniere. [Sta. 25/6/1871]
24 giugno 1870
Ultima seduta della Camera a Firenze
• Ultima seduta della Camera dei deputati a Firenze prima del trasferimento a Roma. «Al chiudersi dell’ultima seduta, il presidente ringrazia i deputati della cooperazione e solerzia dimostrata. Esprime lode e gratitudine alla patriottica Firenze a cui il Parlamento manda affettuosi saluti nell’atto di separarsene». Tra le ultime delibere della Camera l’invio a Roma di una delegazione nell’occasione dell’entrata del re a Roma. [Sta. 25/6/1871]
16 luglio 1870
Firenze si schiera con la Prussia
• A Firenze prima dimostrazione a favore della Prussia organizzata dalla sinistra e dall’estrema sinistra (mazziniani e Partito d’azione). I manifestanti, che sono partiti alle 19 da piazza del Duomo, raggiunta piazza della Signoria hanno gridato contro il ministero degli Esteri; poi anche contro la delegazione prussiana in via del Sole e quella francese in via Vittorio Emanuele. Qui è suonata la carica e i manifestanti si sono dispersi per ritrovarsi sotto palazzo Ricciardi dove in una nuova carica una guardia è stata ferita da una pugnalata alla schiena. [Pesci 1904]
20 settembre 1870
Firenze trepida per la presa di Roma
• Alla mattina per le strade di Firenze si radunano capannelli di persone irrequiete. L’esercito italiano è sotto le mura di Roma. Poco dopo mezzogiorno arriva la notizia tanto attesa portata da una folla di strilloni con l’ultimo supplemento della Gazzetta del Popolo. Piazza del Duomo si riempie di folla. Alcuni giovani portano il campanaio in trionfo fino al Campanile di Giotto. Pochi minuti più tardi il suono delle campane dà la notizia a tutta la città. Sull’antenna del campanile è issata la bandiera nazionale. [Pesci 1904]
• «Nelle vie de’ Cerretani, de’ Tornabuoni, de’ Rondinelli, non si può andare né indietro né avanti, tanta è la calca. Alle inferriate delle finestre al piano terreno di palazzo Franchetti (...) stanno attaccati i ragazzi fitti come chicchi d’uva in un grappolo. Una numerosa frotta di dimostranti viene da piazza Duomo, diretta verso piazza Santa Trinità, applaudita dal numeroso pubblico accalcato sul largo marciapiede del caffè di Parigi». [Pesci 1904]
• In piazza Pitti entra la banda che suona la marcia reale. Le bandiere sono disposte a destra e sinistra dell’entrata principale del palazzo. Per dieci minuti il popolo grida e applaude il re. Finalmente gli staffieri mettono un tappeto di velluto cremisi sul davanzale del terrazzino al primo piano. Vittorio Emanuele si affaccia. È vestito di nero con il goletto della camicia rivoltato sopra il panciotto. Ha il cappello in mano e lo agita per salutare la folla. Richiamato dalla folla il re si affaccia più e più volte. Verso le 21 esce dalla reggia per recarsi al teatro Principe Umberto illuminato per l’occasione da migliaia di fiammelle a gas. [Pesci 1904]
• «La gran massa della popolazione fiorentina (il 20 settembre seppe) dimenticare il proprio tornaconto per unirsi con tutta l’Italia nel provare la soddisfazione di vedere appagato il più grande voto nazionale. I fiorentini seppero veramente essere italiani!». [Pesci 1904]
9 ottobre 1870
Roma si offre al re d’Italia
• Arrivata ieri a Firenze, accolta da una grande festa organizzata dal municipio, la delegazione di Roma è ricevuta oggi a palazzo Pitti. Alle 11 il re è nella sala del trono con i figli principi Umberto e Amedeo e la principessa Margherita. Presenti anche il principe di Carignano,i ministri, i presidenti di Camera e Senato. [Sta. 10/10/1870; 11/10/1870]
• A presentare l’omaggio di Roma è il presidente della Giunta provvisoria del governo, don Michelangelo Caetani duca di Sermoneta: «Roma, conle sue provincie, esultante di riconoscenza verso la Maestà Vostra gloriosissima per averla liberata dalla oppressione straniera di armi mercenarie col valore dell’esercito italiano, ha con generale plebiscito acclamato per suo Re la Maestà Vostra e la sua reale discendenza. Tale provvidenziale avvenimento, dopo sì lunga ed amorosa aspirazione di tutti i popoli d’Italia, compie con questa nuovissima gioia la storica Corona che rifulge sul capo della Maestà Vostra». [Sta. 11/10/1870]
5 dicembre 1870
L’ultima sessione parlamentare a Firenze
• Si apre l’ultima sessione parlamentare a Firenze. Il re: «L’anno che volge al termine ha reso atterrito il mondo per la grandezza degli eventi che niun giudizio umano poteva prevedere». [Pesci 1904]
20 dicembre 1870
Firenze benemerita della nazione
• La Camera dei deputati proclama Firenze benemerita della nazione per la liberalità e il patriottismo con cui la città ha compiuto l’alto ufficio di «sede temporanea» del governo italiano. [Milano, Museo del Risorgimento, Op.15556]
1 luglio 1871
Firenze «cessa di essere capitale»
• «Ormai ben può dirsi che Firenze ha cessato di essere capitale. Ieri sera partirono i ministri Lanza Sella, Acron e Visconti-Venosta, nonché l’Artom, segretario generale del ministero degi Affari esteri. Partirono collo stesso treno i ministri di Svezia e di Portogallo, nonché gl’incaricati d’affari di Russia e Grecia. Stamane è partito il ministro di Spagna e stasera debbono partire tutti gli altri rappresentati stranieri, meno quelli di Francia, del Belgio e dell’Austria. Questi due ultimi però si recheranno a Roma verso le fine della ventura settimana. In quanto al ministro di Francia (si narra che) egli si è recato in Pisa, d’onde direttamente partirà alla volta di Francia». [G. Pi. 3/7/1871]
(a cura di Gregorio Taccola)
Alla notizia del trasferimento della Capitale, Torino-Gianduia si sfoga con la torre di Palazzo Vecchio: «Questo è un colpo mortale per me»
Alla Camera si discute sul trasferimento della capitale. Venezia e Roma si rallegrano con il re per la scelta di Firenze: l'unità nazionale ha vinto il municipalismo torinese
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Durante il periodo di Firenze capitale il municipio della città è trasferito in palazzo Ferroni, prestigioso edificio merlato di fronte al ponte di Santa Trinità
Festa nazionale per la ricorrenza del sesto centenario della nascitra di Dante.
Sul palco si susseguono a parlare
il gonfaloniere della città
e padre Gianbattista Giuliani
Palazzo Vecchio, sede della Camera dei Deputati e del Ministero degli Esteri durante il quinquennio di Firenze capitale